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Tecnocrazia versus ecocrazia

L’industrializzazione di fine ‘800 ha imposto la supremazia di un modello conoscitivo, antropocentrico e orientato a classi di potere umano, questo modello ad oggi permane.

Da ciò ne è conseguita una separazione dell’uomo dalla natura e una realizzazione concreta di una realtà sostitutiva, in cui l’abitare umano, il vivere umano, il produrre umano, si separa dalle altre specie animali e dall’ambiente naturale, e nello stesso tempo crea anche nicchie di separazione fra i suoi stessi simili (classi sociali).

La spinta a separarsi da qualcosa che si ritiene inferiore nasce da un bisogno umano che colloca arbitrariamente valori in una scala più o meno positiva in cui l’essere umano ambisce, collocarsi nei valori positivi più alti, ma in un gioco di attribuzione di valori falso e derealizzato, questa rappresentazione della realtà è molto artificiosa in quanto i processi biologici e fisici, per esempio, procedono secondo leggi naturali molto complesse di tipo organizzativo, crescita decrescita di specie biologiche differenti sulla base di caratterizzazioni genetiche/ fisiche/ sub atomiche.

Da ciò si evince quanto il modello conoscitivo umano sia in realtà una derealizzazione, autoreferente, distruttiva verso la vera realtà: quella naturale, di cui l’uomo fa parte. 

L’uomo si auto colloca al vertice di una presunta scala piramidale,  separandosi dalle altre specie, autodeificandosi  all’interno dell’universo, ma nella vera realtà, quella ecologica, è insita un armonia universale, a prescindere dall’ostinazione dell’uomo a creare una sua realtà parallela in modo artificioso, che tende sempre ad auto rigenerarsi.

L’uomo è l’unica specie biologica che si ostina a voler imporre una propria realtà sulla natura, costruendo artefatti tecnologici, astratti (economia e finanza) e concreti (ingegneria, architettura, urbanistica).

Poiché l’essere umano ha modelli tecno conoscitivi, sostitutivi molto banali e semplificati, finisce con il distruggere la realtà naturale di cui però necessita per poter sopravvivere, in un’elisione della vera realtà naturale che produce con molta probabilità lo spostamento nel tempo di una risposta naturale che in se’ è orientata all’auto armonizzazione, la cui violenza d’impatto sulla realtà costruita dall’uomo sarà prevedibilmente tanto più intensa quanto più posticipata nel tempo con tecno artefatti umani vari.

La rivoluzione culturale che vorrebbe il movimento “ora rispetto per tutti gli animali” parte anche da queste considerazioni, e si orienta in:

  • consapevolezza della vera realtà naturale e universale.
  • critica verso i modelli tecno conoscitivi e tecno costruttivi umani 
  • definizione di modelli conoscitivi alternativi in un ottica di ECOCRAZIA che ribilanci la realtà ambientale prima che sia lei ad auto bilanciarsi con conseguente distruzione della “tecno realtà” parallela umana e quindi anche del genere umano che ha inevitabilmente creato dipendenza da questa tecno realtà.
  • realizzazione di modelli di vita umana eco sostenibili ed ecocratici.
  • stabilizzazione di modelli ecologici-ecocratici in un ottica di rispetto reciproco fra tutti i generi viventi e le specie biologiche.
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