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Neuroscienze

Si è tenuto in Svizzera un incontro dei 135 membri dello Human Brain Project, riuniti per dare il via al progetto che ci darà una comprensione più profonda e più significativa di come funzioni il cervello umano. Un programma che avrà la durata totale di dieci anni e che già oggi è considerato il progetto di neuroscienze più avanzato al mondo. continua qui

 

Ramachandran: I neuroni che hanno plasmato la civiltà



APPUNTI DI NEUROSCIENZE

Potrebbero essere due i principali processi  coinvolti più frequentemente, Il primo è un sistema automatico sotto forma di innesco (talvolta indicato come il contagio o empatia), in base al quale la nostra rappresentanze del mondo si allinea con quello della persona con cui interagiscono il secondo è una forma di trasmissione di modelli, analoga a quella utilizzata per il controllo delle nostre azioni. Tali sequenze di azioni o modelli ci consentono di prevedere le azioni degli altri e l'uso di predittività al fine di correggere errori e affinare le nostre rappresentazioni sugli stati mentali della persona con cui interagiamo. E’ importante l’influenza che esercita l’emozione sui processi d’incertezza e sui processi decisionali e non di meno sono importanti l’informazione sensoriale e la sua elaborazione, gli apprendimenti in memoria che orientano i valori e la rappresentazione probabilistica dei risultati, è in questo ambito che complessi meccanismi biochimici si intersecano quali, in sintesi quelli dei diversi neuro modulatori, e dei mediatori chimici quali quelli dopaminici e serotoninergici.

I recenti progressi nella comprensione delle basi neurali dell’ attenzione e della memoria di lavoro hanno coinvolto tecniche di neuroimaging (ad esempio, fMRI), o di stimolazione cerebrale (trancranial magnetica TMS) con il vantaggio di esaminare l'attività cerebrale in molti settori e nel targeting per una particolare zona del cervello con evidente nesso di causalità fra attività stimolata e attivazione di una determinata regione ovvero durante i vari compiti cognitivi, l'evidenza sperimentale è che non vi sono sempre aree cerebrali corrispondenti a determinate funzioni, che possono attivarsi più gruppi neuronali in diverse aree per una stessa funzione cognitiva e che l'apprendimento da innegabilmente luogo a modifiche in termini di aumento del numero di sinapsi coinvolte in un area e aumento o diversificazione delle aree stesse.

Da ciò si evince che probabilmente non vi è una specializzazione neuronale in relazione alle funzioni cognitive mentre appare più evidente una specializzazione neuronale in relazione alle funzioni percettive e sensoriali.

C. F.08